Quella mattina grigia mi svegliai di soprassalto,
dei rumori strani fra le vie di Bondo,
un sorell avvolgeva la contrada.
Immobile nel letto non sapevo se i suoni e le voci venivano da me come un sogno acustico dal mio cervello o se fossero suoni che provenissero dalle vie. Avrei voluto alzarmi, aprire la finestra, ma come fili d'acciaio, o una ragnatela di fili mi avvolgeva e come nella metamorfosi di Kafka non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo.
All'improvviso pensai a Elvira nel suo orto, e ai camini di Palazzo Salis che saltavano da tutte le parti e formavano con le loro schegge dei muri altissimi e dei ponti...sogno o realtà quel 17 agosto.
La nonna con la sua voce mi toccava la fronte: è tutto passato piccola mia, andiamo a raccogliere i fiori nel prato
Objekt: Varie installazioni presenti - foto Granito di Piero Maspoli