I raggi del meriggio intiepidivano il cotto rosino dell’aia. Aleggiava una fiabesca quiete tra le colline, dove crescevano verdi i doni di madre Natura, semplici ma essenziali. Qui sorgeva la Fattoria Gioiosa, la cui corte, piccola ma ben curata, era abitata da mucche, asini e galline. Fu uno dei fratelli Gioiosa a spezzare la quiete, inciampando su un blocco dell’aia e lasciando cadere una tinozza. L’altro accorse. «Ti sei rimbambito?» gli chiese. «Di’ un po’» indicò la gallina bianca, in mezzo ai suoi pulcini. «Non ti sembra che Bianchina brilli di luce propria?» «Intendi Francesca?» «Eh no. Si chiama Bianchina.» «Francesca.» «Poffare!» L’uomo, rialzatosi, spinse il fratello che si beccò una rastrellata sulla schiena. Di rimando, il fratello fece ricadere l’uomo, che s’incastrò col sedere nella tinozza. «Ih! Ih!» rise l’asino. «Mooh!» cercò di calmarli la mucca. La gallina sorrideva, imperturbata. «Mamma,» domandò un pulcino, «perché quei due litigano sempre?». «Non lo so,» risponde la gallina.
Oggetto:
Spartaco Vela - Galline nere - 1884-86
Luogo:
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto
Volontari* TaM:
Duncan Connell
su di noi:
Piera 84, Alessandro 59
www.tim-tam.ch / www.mi-s.ch | La felicità nell'aia, Museo Vincenzo Vela, Ligornetto