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La vita, la mamma e il figlio


Lei rappresenta la vita. C’è la mamma e il figlio e c’è una grande campagna. Sembro io quando ero appena sposata con il mio piccolo Claudio nelle braccia. C’era la vigna, il fiume, da noi in campagna. Il fiume, che per attraversarlo, in un punto preciso, c’erano delle pietre. I bambini ce li caricavamo addosso. C’era un gran profumo di garofani e c’erano tanti fiori e tanti colori. Poche case e tanto verde. Noi mietevamo il grano e poi ci facevamo il pane. Ne facevamo sei pagnotte al giorno che mangiavamo assieme alle verdure che coltivavamo. L’acqua di sorgente era sempre fresca. Avevamo delle capre che davano molto latte con cui facevamo il formaggio, in particolare la ricotta. Con il latte si facevano tante buone cose. Per fare il formaggio scaldavamo il latte, poi lo facevamo riposare e in seguito si metteva il caglio e poi lo mettevamo nelle forme. Lo facevamo tutti insieme. Il nostro paese è Ripacandida, vicino a Potenza. C’era la grazia di Dio. In primavera cresceva il grano e in autunno maturava la vigna.

 

 

Oggetto:
Madonna dei monti, dipinto di Spartaco Vela

 

Luogo:
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto

 

Volontari* TaM:
Sara Matasci

 

su di noi:
92

 

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